il playback è come un cornetto algida

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Scrivo questo post per scaricare la mia rabbia. Non da fastidio anche a voi ascoltare cantanti che cantano in playback? La mia è una semplice riflessione: il lavoratore (specie in estinzione al giorno d’oggi) viene salariato per aver prodotto qualcosa. Bene. I cantanti (altra specie in estinzione al giorno d’oggi) producono emozioni, stili di vita, influenzano masse e convincono i loro seguaci ad indossare quello che dicono loro. Il problema sorge quando il cantante non canta. Ha paura di stonare o forse è la casa discografica che teme una cosa del genere, fatto sta che molti, troppi, cantano in playback. E’ un po come andare in una gelateria artigianale pronti per gustarsi un buon gelato per poi vedere il gelataio che ti porge un cornetto algida incartato. Si, i cantanti che si esibiscono in playback sono dei gelati incartati, dozzinali. Era bello quando un tempo i cantanti erano definiti tali perché…cantavano! Ma la cosa che crea più fastidio è questa: accetto che Gianluca Grignani canti in playback perché ormai non ha più la voce, ma posso capire il motivo per cui il pezzo rap della canzone di Emis Killa è stata fatta anch’essa in playback? (tutto ciò è accaduto al CocaCola Summer festival con la canzone “fuori dai guai“) Come è possibile che il pezzo “rap” venga doppiato? Domande profonde.

A voi piace il playback o lo odiate?

22 risposte a “il playback è come un cornetto algida

  1. Odio il playback, il cantante deve essere disposto a spendersi! Il vero cantante dovrebbe avere voce, quel tanto che basta, ed essere intonato. Questi due doni gli dovrebbero conferire una certa fiducia in se stesso, quel tanto che basta, appunto, per cantare dal vivo. Fare spettacolo è anche piacere di condividere, senza l’unico obiettivo della perfezione. Stesso discorso vale per il musicista, meglio sbucciare una nota che offrirà solo splendidi prodotti perfetti asettici da sala di registrazione.

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  2. Playback non mi piace proprio e soprattutto x un rapper che ha già una base campionata mi sembra ridicolo. Però non dipende dell’artista molte volte ma dall’organizzazione ma a quel punto è l’artista a doversi imporre

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  3. scusami ho avuto qualche problema all’invio del messaggio.
    dicevo che a me danno fastidio pure quelli che cantano con l’armonizzatore vocale per tenere la tonalità o peggio ancora per arrivare a quelle per loro impossibili. Il playback è proprio un insulto a chi viene ad ascoltarti. A volte è dovuto al fatto che i dischi sono costruiti in sala di registrazione, altre volte sono gli organizzatori di certi eventi che vogliono tutto perfetto ed optano per il playback fino a quando non incontrano geni del genere:

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  4. Niente playback, ma mi prendete a schiaffi se mangio il cornetto Algida invece di quello artigianale (che adoro)? Fa caldo….
    Ma oggi c’è riamasto qualcosa di “naturale”?

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  5. Purtroppo il cocacola summer festival è finalizzato ad essere trasmesso in tv quindi deve essere tutto perfetto. Ma anche al festivalbar (quanto mi manca…) si esibivano in playback, per cui non è una questione di oggi. Ricordo che proprio Grignani si semi ribellò ed invece di fare finta di cantare diceva altre cose quindi non andava in sincrono. Il fatto da non tollerare è il playback o l’armonizzatore o la base pre registrata durante i concerti dove si paga il biglietto. Ma a molti non interessa nemmeno, dicono che è la musica moderna… Ecco, io lo schiaffo lo darei a loro.
    Mchan

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